….”Se non ci impegneremo a diffondere ogni forma di cultura che possa portare arricchimento al nostro animo, perderemo la possibilità di dare un contributo importante alla formazione delle giovani generazioni.”
Un connubio di grande innovazione è la sinergia tra Arte e Salute nella sua definizione di Salute dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità sancita nel 1946 che definisce la salute come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia. In tale contesto si pone l’arte e la musica favorendo la cura del corpo e dell’anima.
Un luogo di comunicazione culturale e sociale, di fraternità e amicizia, per rafforzare l’opera di tolleranza e non discriminazione nella vita quotidiana e nelle azioni di tutti come principio di valore morale.
Nasce così nel panorama Italiano, una Fondazione di grande spessore e rinnovata Fiducia, destinata ad operare per l’elevazione delle Menti e dei Talenti a partire dal Jazz e dalla Sua Storia con l’illustre Maestro Lino Patruno, patrimonio artistico del Mondo.
LINO PATRUNO
Nato a Crotone nel 1935 si trasferì ancora bambino con la famiglia prima a Roma, poi a Milano dove iniziò la sua carriera artistica.
Le esperienze di Lino Patruno vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in TV a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema; da leader di jazz band alla composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a presentatore e regista televisivo.
Lino Patruno iniziò la sua carriera nel 1954 nelle prime jazz band che agivano a Milano negli anni ’50 (la Riverside Jazz Band e la Milan College Jazz Society ).
Negli anni ’60 assieme a Roberto Brivio. Gianni Magni e Nanni Svampa costituisce “ Il Teatrino Dei Gufi”, primo esempio di cabaret italiano ispirato a quello francese che si scioglie nel 1970.
In seguito, nei primi anni ’70, assieme a Nanni Svampa e Franca Mazzola, continuò l’attività teatrale e cabarettistica realizzando inoltre per la RAI alcune serie televisive di grande successo fra le quali ricordiamo “Portobello” che lo rende popolare.
Ha suonato e inciso dischi con alcuni dei grandi maestri della storia del jazz (Albert Nicholas, Joe Venuti, Bill Coleman, Wingy Manone, Bud Freeman, Teddy Wilson, Peanuts Hucko, Bob Haggart, Dick Cary, Jimmy McPartland, Eddie Miller, Yank Lawson, Billy Butterfield, Bob Wilber, Spiegle Willcox, Dick Wellstood, Tony Scott, Bucky Pizzarelli, Wild Bill Davison, Kenny Davern, Barney Bigard, Pee Wee Erwin…)
Con Pupi Avati ha scritto la sceneggiatura del film “Bix” che ha rappresentato l’Italia al Festival di Cannes nel 1991, curandone anche la colonna sonora assieme a Bob Wilber.
Fra i festival internazionali a cui Patruno ha preso parte ricordiamo quello di Sanremo nel 1963, quello di Nizza nel 1976 e ’77, quello di Breda (Olanda) nel 1978, quello di Pompei, di Palermo, di Lugano, di Lucerna, di Berna, di Sargans, di Dusseldorf, di Varadero (Cuba), tutti negli anni ’80; quello di Davenport (Iowa – USA), quello di Libertyville (Chicago) negli anni ‘90, quello di Petrovac (Montenegro) nel 2013, quelli di Ascona (1998/2003).
E’ stato creatore e direttore artistico dei Festival del Jazz di San Marino, di Crotone, di Mosciano Sant’Angelo, di Etna Jazz (assieme a Romano Mussolini) e consigliere del Festival di Ascona nelle sue edizioni migliori (1998/2003).
Lino Patruno vive a Roma dove si occupa anche di cinema; inoltre è membro della Giuria del David di Donatello.
Tra i film a cui ha preso parte ricordiamo “Amarcord” di Federico Fellini e “Mussolini, ultimo atto” di Carlo Lizzani; tra le colonne sonore da lui firmate “Guerra
di spie” di Duccio Tessari e “Prova di memoria” di Marcello Aliprandi con Franco Nero, di cui è stato anche produttore; fra le colonne sonore per il teatro: “Ti amo Maria” con Carlo Delle Piane (più tardi anche film), “Disposto a tutto” con Maurizio Micheli e “Crimini del cuore” per la regia di Nanni Loy.
Come attore in teatro, oltre agli spettacoli con i Gufi, ha preso parte a “Pellegrin che vai a Roma” con Nanni Svampa, “Capitan Fracassa” di Teophile Gauthier con Giancarlo Zanetti ed Edoardo Siravo e “La Signora in Blues” per la regia di Bruno Maccallini con Cristina Aubry.
Nel Dicembre del 2001 ha ricevuto l’investitura di Accademico della Musica conferitogli dall’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali e dal 2003 tiene seminari sulla Storia del Jazz ( La Casa del Jazz, Università Tre di Roma) e sulla Storia delle Colonne Sonore da Film ( Università del Cinema e della Televisione di Roma a Cinecittà).
Nel 2006 ha ricevuto il Golden Globe della Stampa Estera, il Premio Fregene per Fellini e la Nomination al David di Donatello per la migliore canzone originale per il film “Forever Blues” prodotto, interpretato e diretto da Franco Nero di cui è anche interprete. A proposito di questo film, Riccardo Muti, intervistato dopo la proiezione a Ravenna, disse: ”Raramente in un film la musica si sposa con le immagini come in questo film”. Inoltre vorremmo ricordare che è l’unica volta al mondo che il Golden Globe sia stato assegnato a un musicista di jazz.
Sempre con Franco Nero il 31 Maggio 2011 si è esibito con il suo jazz show al Teatro Regio di Parma con lo spettacolo “Il Blues si racconta” con la partecipazione straordinaria di Vanessa Redgrave.
Lino Patruno incide per la Jazzology, la prestigiosa casa discografica con sede a New Orleans. Nei CD che ha realizzato negli ultimi anni ha inciso con i grandi nomi del jazz classico odierno: Randy Reinhart, Ed Polcer, Randy Sandke, Jon-Erik Kellso, Tom Pletcher, Dan Barrett, Bob Havens, Allan Vachè, Evan Christopher, Jim Galloway, Mark Shane, Howard Alden, Bucky Pizzarelli, Frank Vignola, Marty Grosz, Andy Stein, Frank Tate, Ed Metz Jr, Joe Ascione, Vince Giordano, David Sager, Rebecca Kilgore…
Ha scritto 3 libri autobiografici editi da Pantheon Editore “Una vita in jazz…e non solo” e “Quando il Jazz aveva swing” dove racconta i suoi innumerevoli incontri con i grandi musicisti della storia del jazz del passato. Il terzo libro “Amapola (Incontri)” pubblicato nel 2022 è edito da Bertoni Editore.
Nel Maggio del 2011 è stato invitato a rappresentare l’Italia al “New Orleans & Heritage Jazz Festival” (il festival del jazz più importante del mondo) e nel 2014 sempre a New Orleans al Columbus Day.
E’ l’unico chitarrista di jazz italiano che appare nel libro dello scrittore californiano Scott Yanow dal titolo “The Great Jazz Guitarists” pubblicato dalla Backbeast Books di Milwaukee (Wisconsin).
Ha insegnato storia del jazz per 10 anni a Roma alla Casa del Jazz, inoltre storia delle colonne sonore da film a Cinecittà e tenuto seminari sul jazz all’Università Tre di Roma per la facoltà di Storia.